Dal 9 novembre in scena con una tematica attualissima: amicizie
e affetti vanno sempre d’accordo con la verità?
Milano, 7 novembre 2011. Dopo il successo della ripresa di
“Il giocatore di Dostojevski”, la stagione del Teatro Caboto
prosegue con una produzione e un testo nuovi ed inediti: “Amici
e bugie” di Frank E. Woods. Lo spettacolo è in scena dal 9 novembre
al 4 dicembre con gli attori della Compagnia del Teatro Caboto
e con la regia di Gianluca Frigerio.
Si tratta di una commedia noir che ruota attorno a due interrogativi:
è giusto tra amici dire sempre la verità, o è meglio tacere
quei segreti che potrebbero fare molto male alle persone a cui
teniamo? E, quando ci si accorge che le persone che ci circondano
e che sono la nostra vita nascondono segreti inconfessabili,
passati oscuri e imbarazzanti, rancori indicibili, qual'è la
strada da seguire? Mollare tutto, anche la vita? Diventare cinici?
Oppure cercare di conservare il bene che c’è nei rapporti e
andare avanti? Tematiche attualissime che si traducono in scena
nell’esperienza di un imprenditore a capo di un’azienda a conduzione
familiare in cui lavorano parenti ed amici, che sono tutto il
suo mondo e in cui ha una fede profonda che gli fa affrontare
le difficoltà della vita. Durante una riunione conviviale l’incantesimo
si spezza e tutto sembra crollargli addosso. Come reagirà?
“Si tratta di una nuova sfida per il Teatro Caboto – spiega
Gianluca Frigerio- che con questa piece affronta per la seconda
volta di petto tematiche drammatiche, dopo “Casa di Bambola”
della scorsa stagione, e, contemporaneamente, fa debuttare un
testo inedito. È un lavoro molto attoriale, fondato sul lavoro
corale della compagnia, senza un protagonista assoluto. Il tutto
calato in una scenografia astratta, basata sulle luci, come
si addice ad un noir. Le diverse soluzioni al problema posto
dall'intreccio sono affidate ai singoli personaggi che nei dialoghi
e nei comportamenti via via le incarnano”.
Una curiosità dello spettacolo è costituita da come è stato
scoperto il testo. Dalle poche informazioni che si è riusciti
a reperire, l’autore era uno sceneggiatore americano di film
muti. Dalla sua idea sono stati tratti, sempre negli Stati Uniti,
alcuni radiodrammi negli snni '30. La sceneggiatura di uno di
questi è stata ritrovata da Gianluca Frigerio in una biblioteca
di Faenza e da lui adattata al gusto del pubblico contemporaneo.
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