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Info

CAPODANNO 2011 AL TEATRO CABOTO

SAN SILVESTRO WITH HUMOUR E CABARET

PROGRAMMA

ore 21,30
IL METODO KORBEL
da Georges Feydeau e Arnold Bennet
Commedia comica

ore 22.45
cabaret con Boris Macaresco e Dado Tedeschi

ore 24.00
Brindisi al nuovo anno con musica,spumante e panettone

Ore 00.30
Lotteria con premi a sorpresa presentata da Mauro di Maggio

INFORMAZIONI

Biglietto euro 30,00
Prenotazione obbligatoria
mail@teatrocaboto.com
o tel 333.90.64.637
Il posto è libero.
Il biglietto si acquista e ritira il 31 dicembre dalle ore
21.00 direttamente in teatro.

IL METODO KORBEL
da Georges Feydeau e Arnold Bennet
Regia Gianluca Frigerio
con
(in ordine d’apparizione)
Boris Makaresko
Denise Brambillasca
Daniela Galvani
Anna Battaglia
Dado Tedeschi
Ciro Cipriano

Korbel, uno psicanalista magliaro cui, più che la salute
mentale dei pazienti, interessa il loro portafogli, ha
inventato un trattamento particolare, il metodo Korbel
appunto, con cui convince persone normali a curare disturbi
dei quali non soffrono per niente

L’umorista inglese Arnold Bennett, cercò di rielaborare
e concludere la commedia incompiuta “On va faire
cocotte” di Georges Feydeau.

Arnold Bennett, (1867-1931) romanziere, novelliere e
commediografo, visse per un periodo a Parigi e frequentò i
maestri del vaudeville, ma subì in seguito anche gli
influssi dei satirici russi. Interessato alla nuova scienza
inventata da Freud, la citò anche in alcuni suoi racconti.
Della sua vasta produzione ricordiamo “The Love Match”,
“Body and Soul”, “The old Wives’ Tale” e la
commedia “The Title”. Le sue migliori novelle sono
raccolte nel volume “Tales of the Five Towns”.

Georges Feydeau (1862-1921) è senza dubbio il maestro
indiscusso del vaudeville. Prese le mosse da Labiche, ma
sviluppò al meglio il meccanismo dei tempi comici, degli
equivoci e delle situazioni paradossali. Di lui abbiamo
già messo in scena nelle passate stagioni: “Sarto per
signora”, “Il tacchino”, “Il signore va a caccia”
“L’assassino”, “A me gli occhi”; commedie che,
come altre della sua produzione, continuano ad essere
rappresentate tutt’ora dalle principali compagnie in
Italia ed in tutto il mondo.

Boris Makaresko ricorda che quando nacque era molto piccolo.
La famiglia era così povera che la mamma lo diede alla
luce all’oscuro. La sua istruzione fu da autodidatta e la
sua educazione sessuale, più che da manuale… manuale.
Fin da piccolo voleva darsi allo spettacolo. All’inizio
cominciò con le imitazioni. L’unica imitazione che gli
riusciva era quella del nonno, ma non faceva ridere quelli
che non lo conoscevano. In effetti, non faceva ridere
nemmeno quelli che lo conoscevano. L’unica volta che
riuscì ad imitarlo bene fu al suo funerale. La nonna,
credendo di sentire la voce del marito ebbe un infarto. Le
pompe funebri in seguito, invitarono spesso Boris ai
funerali.
Inizia a lavorare in teatro con la compagnia di Paolo Poli,
prima e con la compagnia del Teatro Uomo, poi. Per molti
anni si dedicherà al cabaret entrando a far parte della
stabile del Derby Club di Milano ed avrà modo di lavorare
insieme a personaggi, come Cochi e Renato, Paolo Villaggio,
Teo Teocoli e Massimo Boldi.. Boris si presenta al pubblico
del cabaret come “parolista” autodefinizione per
spiegare che è un uomo di tante parole, anziché di
poche, però ben costruite, cesellate, studiate, frazionate
ecc.
« Pensate ad un orologiaio che ha una figlia sveglia che
fa la squillo in un albergo ad ore » dice a chi gli chiede
spiegazioni.
Nel 1978 partecipa al mitico programma di Enzo Trapani NON
STOP, insieme ad Enrico Beruschi, Massimo Troisi e I Gatti
di Vicolo Miracoli.
Apparirà in seguito anche in altri programmi televisivi:
PLAYBOY DI MEZZANOTTE, RISATISSIMA, e il MAURIZIO COSTANZO
SHOW. Ha scritto testi per vari comici, ma sono anche tanti
quelli che hanno usato le sue battute, magari senza saperlo.
Fa attualmente parte della compagnia stabile del teatro
Caboto e arricchisce di gag e battute il repertorio di
teatro comico rappresentato, oltre a recitare in prima
persona. Il pubblico del Caboto lo ha visto protagonista de
IL PASTICCIO DELLE PELLICCE di Hennequin; interpretare due
personaggi, un uomo e una donna da trasformista, in IL
SIGNORE VA A CACCIA di Feydeau, il suocero sfortunato in LE
SORPRESE DEL DIVORZIO di Bisson e il cameriere pazzo in IL
SOSIA di Labiche.
In IL METODO KORBEL interpreta la parte del professor
Korbel, uno psicanalista magliaro che inventa nevrosi ai
suoi pazienti per spillare loro i soldi di strani
trattamenti psicoterapeutici.

Dado Tedeschi è nato nel 1967, quindi ha fatto il 68, il
casino era andare in manifestazione col girello.A nove anni
scrive il suo primo romanzo su un rotolo di carta igienica.
Purtroppo poi il bisogno finisce e la carta torna utile in
modo diverso, facendogli dare il momentaneo addio alla
carriera di scrittore.La prima volta davanti al pubblico ha
un solo spettatore, che oltre a tutto lo imita in tutto e
per tutto. D’altronde qual è l’artista che non ha
iniziato davanti allo specchio?Il suo debutto ufficiale
avviene alla Corte dei Miracoli nel 1990, filosofia del
locale è non pagarti all’inizio per forgiarti il
carattere. Nel 2009 Tedeschi torna alla corte dei miracoli a
lavorare e si permette di fare presente che forse il suo
carattere ora è forgiato…Comincia a girare tutti i
locali di Milano, quando gli chiedono di cantare qualcosa di
milanese lui intona “Vitti na crozza”… al primo
fischio dice al pubblico “provate a venire nel mio palazzo
a Milano”.Il suo primo tour è tutto esaurito, efficace
la scelta di esibirsi nelle cabine telefoniche…Viene
scoperto dalla RAI. A quel punto si vede costretto a pagare
il canone.Partecipa a Colorado Cafè, a quasi tutti i
“Mai dire…” della Gialappa, e all’”almanacco del
Gene Gnocco”. Tutte esperienze che fanno dire al pubblico
“ehi, ti ho visto a Zelig” (il pubblico televisivo non
è dei più attenti).Annullato il suo secondo tour,
motivazione, con l’arrivo dei cellulari le cabine non
esistono più… (va peggio a Clark Kent costretto alla
pensione perché non sa più dove cambiarsi per diventare
superman.Spesso viene confuso, con Dado che si tira su le
maniche e fa le canzoncine. Perché si chiama Dado anche
lui… e in quei momenti si chiede se alla gente capita di
confondere Vasco Rossi con Vasco Pratolini…Ha pubblicato
alcuni libri di grande successo (nel senso che è successo
che i libri sono usciti veramente)Oggi ha capito che
ci sono cose più importanti del lavoro… per pura
coincidenza un sacco di addetti ai lavori hanno capito che
ci sono cose molto più importanti del lavoro di Dado
Tedeschi.In questo momento è arrivato a pagina 1000 della
sua autobiografia, descrivendo la nascita del suo primo
dentino. L’editore vorrebbe chiedergli di essere un po’
più sintetico, ma lui ha staccato il telefono per dare il
via a un suo grande progetto. I viaggi nel tempo. E la cosa
sta funzionando! Voi state leggendo nel futuro quello che
lui sta scrivendo adesso!