Regia di GIANLUCA FRIGERIO
e DENISE BRAMBILLASCA
Con la COMPAGNIA DEL TEATRO CABOTO
Testo di autore praticamente sconosciuto, testo comico
per il suo meccanismo drammaturgico, riadattato da noi
per l’ epoca moderna. Una carrellata di personaggi, tutti
involontariamente decisi a rovinare i piani del povero
dottor Kubinski, il quale dovrà ricorrere a tutta la propria
fantasia per dare credibilità alle inevitabili bugie,
una enorme più dell’altra, tanto da generare un castello
di equivoci veramente difficile da immaginare.
Il teatro comico al Caboto
Con questo spettacolo, il teatro Caboto continua la propria
ricerca sul “comico”. A partire dalla prima stagione 2006-07,
abbiamo puntato su rappresentazioni comiche che regalassero
al pubblico quell’ ora e mezza di allegria e spensieratezza
che solo lo spettacolo dal vivo può offrire.
Più il pubblico crede ai personaggi, più, se il meccanismo
comico della vicenda è ben congegnato, il personaggio
può far ridere. Dai primi vaudeville di Feydeau e Labiche,
il teatro Caboto ha sviluppato una sua ricerca avente
ad oggetto proprio il meccanismo comico della vicenda,
che, come detto, è alla base della credibilità dei personaggi
e della loro comicità. Spesso infatti, in questi testi
di puro intrattenimento, la vicenda è pretestuosa, nel
senso che serve solo a dar l’avvio ad una situazione,
ma senza essere del tutto credibile, sembra, anzi, che
nella realtà sia veramente difficile che possa accadere
una situazione simile, ad esempio, che l’amante si nasconda
sotto al letto e che il marito non se ne accorga, ma proprio
per niente! Oppure che un uomo travestito da donna pranzi
in mutande al proprio matrimonio! L’abilità dello spettacolo
comico sta nel riuscire a far credere per vera l’assurda
vicenda, come se potesse accadere normalmente ad ognuno
di noi, come se tentare di convincere la moglie dell’esistenza
di un fratello gemello possa essere per il marito la soluzione
più credibile per evitare di ammettere le proprie “scappatelle”.
E’ proprio sul meccanismo drammaturgico della vicenda
che interviene la regia, in armonia con un percorso di
ricerca portato avanti in questi anni da Gianluca Frigerio,
Boris Macaresco, Anna Battaglia, Andrea Arrigoni.
Lo spettacolo comico è anche un’importante palestra per
gli attori, perché possano affinare il rapporto con il
pubblico: l’energia creativa degli attori
deve essere al massimo, per far arrivare allo spettatore
le battute divertenti, far seguire con spasso tutto l’intrigo
e di conseguenza far nascere le risate in platea, dove
gli spettatori, ridendo o tutti insieme o solo alcuni
e altri no, ridendo forte o sorridendo, in ogni caso esternano
un giudizio, espressione propria di un ascolto attivo.
Il teatro come ascolto attivo, è l’obbiettivo degli spettacoli
fatti al teatro Caboto, sia comici che drammatici. |