Lo spettacolo è l’adattamento
per il palcoscenico di un romanzo poliziesco scritto da J.S.Fletcher.
Epoca: anni settanta. Un gruppo di turisti inglesi si trova
ospite per una notte in uno sperduto alberghetto situato sulle
alture del Don nella Russia centrale. Nel corso della notte
scoppia una violenta tempesta di neve che isola completamente
il posto da qualsiasi collegamento con l’esterno. In questa
glaciale atmosfera claustrofobica, ben presto gli eventi precipitano
fino al compimento dell’inevitabile assassinio. Toccherà all’avvocato
Newman risolvere l’intricato caso ed individuare il colpevole.
Il genere del “giallo teatrale” corrisponde a quello del
“dramma”, sicché la recitazione deve essere realistica e borghese,
“in situazione”, come si dice. L’evento incredibile che determina
tutta l’atmosfera della rappresentazione è ovviamente il delitto
che, una volta commesso, cambia non solo il corso della vicenda,
ma soprattutto il carattere dei personaggi o meglio svela
il loro vero carattere. Così, in un giallo, il pubblico si
trova a seguire sia l’ articolata storia raccontata dallo
spettacolo sia, attraverso il gioco bugia o verità, l’evoluzione
psicologica di personaggi che, in una situazione straordinaria
come la morte violenta di qualcuno, manifestano aspetti spettacolari,
umanamente teatrali, non di certo ordinari. Proprio in questo
consiste l’interesse che lo spettatore moderno può manifestare
scegliendo di andare a teatro per vedere un giallo: seguire
con occhio e orecchio da investigatore, assistere ad un dramma
dai toni accesi e gustarsi la soluzione finale per vedere
se ci aveva visto giusto. La regia ha cercato di lavorare
sulla spontaneità e libertà del lavoro degli attori, sull’energia
del gruppo e su quelli che potevano essere gli stimoli più
forti e le motivazioni più adatte per creare un’atmosfera
capace di catturare l’attenzione dello spettatore posto di
fronte ad uno spettacolo, della durata di un’ora e mezza,
da seguire in ogni suo particolare per non rischiare di perdersi
qualcosa e alla fine non riuscire a capire chi è l’assassino.