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Note di regia

El Zio Vanni (Zio Vanja)
di Anton Cechov
 
Spettacolo in lingua milanese tradotto da Agostino. A. Porta
Regia di Felice Forcella
 
Il Teatro Caboto, in collaborazione con “Politeatro” e “Compagnia del batticuore”, ha il privilegio di ospitare nel proprio cartellone “El zio Vanni”, uno spettacolo che traduce in lingua milanese un testo scritto per il teatro da Anton Cechov. L’intento di coloro che hanno voluto e sostenuto questo “progetto” è quello di “far arrivare Cechov”, far arrivare allo spettatore ciò di cui parla Cechov.

Così in “Zio Vania” Cechov parla della noia, dell’amicizia, della difficoltà della vita, dell’amore, della speranza, del vero valore del lavoro, del concetto di “rassegnazione”, della morte, di finanza, della paura d’invecchiare, del tempo che vola e ne parla attraverso la rappresentazione di un gruppo di persone che vivono per un paio di giorni sotto lo stesso tetto, in una zona di campagna.

La concretezza del dialetto sostiene la recitazione ad un livello immediatamente credibile e, allo stesso tempo, la sua musicalità contribuisce molto ad allontanare la recitazione dal pericolo del naturalismo. Ecco perché la scelta di tradurlo in una lingua “dialettale” e la circostanza che il dialetto sia quello milanese è ovvia: siamo a Milano.

Ne nasce così uno spettacolo alto e basso, classico e popolare. Un Cechov noir, ma non cupo, leggero, ma non superficiale. Tutto questo nell’ottica della direzione artistica del Teatro Caboto, che vuole nuove forme per il teatro ben sapendo queste possono nascere solo dallo scambio tra le risposte del passato e le domande del presente.