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Note di regia

Il Giocatore - note di regia

“Il Giocatore” descrive caratteristiche “eterne” della natura umana trascendendo ogni dimensione temporale, soprattutto per chi è capace di cogliere l'universalità delle cose. Il giocatore potrebbe trovarsi a Montecarlo, Venezia o in qualunque casinò del mondo. Dostoevskij era un giocatore accanito e irresponsabile; era capace di giocare in una sera tutto ciò che possedeva. E la sua straordinaria capacità di scrivere era generata anche dal senso di colpa di una pesante sconfitta. L'esperienza personale di accanito giocatore, Dostoevskij la trasferisce nel suo protagonista Aleksej Ivanovic che dopo aver puntato tutto ciò che possiede alla roulette dice: “Ho sentito un brivido di terrore corrermi per la schiena mentre mi prendeva, un tremito alle mani e ai piedi. In un attimo mi sono reso conto con terrore cosa avrebbe significato per me perdere: insieme a quell’oro puntavo tutta la mia vita!”. E all'inizio AleKsej Ivanovic, precettore nella famiglia di un vecchio generale, gioca per ordine della figliastra di lui, Polina AleKsandrovna, di cui è da sempre perdutamente innamorato. Ma poi “nasce in lui una sensazione strana, una specie di sfida al destino, il desiderio di dargli un buffetto e di ridergli in faccia”. Ed anche quando vince una somma di denaro superiore a quanto gli orreva, continua a giocare, come preso dal demone, perché ad un certo punto si gioca per giocare.

La messinscena onirica e simbolica si traduce nell’incontrollata e sfrenata ossessione del protagonista, Gianluca Frigerio-Aleksej Ivanovic, ossessione che riversa prima nella passione, nel tormento e desiderio per Polina Aleksandrovna e che poi si trasforma in ossessione per il tavolo da gioco. Perso e perduto l’ultimo rublo e se stesso, prova ad unire i frammenti della sua storia e della sua vita “ Cosa sono io adesso, uno zero, che cosa posso essere domani? Domani posso resuscitare dai morti e ricominciare a vivere” nell’ ultima e vana speranza che “domani, domani tutto finirà” .

L'emozione dell'aver messo a rischio tutto ciò che possiede, di restare per un giro di ruota in sospeso nel vuoto delle possibilità, produce nel giocatore Aleksej Ivanovic una vera e propria scarica di adrenalina. Il denaro in sé non assume nessuna importanza. Gioca perché fa parte della sua indole e l'azzardo costituisce la metafora della vita: vince chi non ha niente da perdere ed è disposto a rischiare tutto in ogni momento.

Anna Battaglia