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Note di regia

Gaetano Donizetti - Lucia di Lammermoor
Dramma tragico in due parti (tre atti), libretto di Salvatore Cammarano tratto dal romanzo The Bride of Lammermoor (1819) di Walter Scott
Prima rappresentazione: Napoli, Teatro San Carlo, 26 settembre 1835

Personaggi:
Lord Enrico Asthon (baritono)
Lucia (soprano)
sua sorella Sir Edgardo di Ravenswood (tenore)
Lord Arturo Buklaw (tenore)
Raimondo Bidebent (basso)
educatore e confidente di Lucia Alisa (mezzosoprano)
damigella di Lucia Normanno (tenore)
capo degli armigeri di Ravenswood

LA TRAMA
L'azione ha luogo in Scozia, alla fine del XVII secolo. Un'antica contesa divide la famiglia protestante degli Ashton, signori di Lammermoor, da quella cattolica dei Ravenswood. Edgardo di Ravenswood, dopo la morte del padre in battaglia, è stato vinto e ha dovuto cedere le proprie terre ai Lammermoor.

PARTE PRIMA - La partenza
Atto Unico
Giardino del castello di Ravenswood

Gli abitanti, guidati dal capo degli armigeri Normanno, hanno avvistato nel corso di una battuta di caccia un estraneo aggirarsi nei dintorni del castello. Giunge Lord Enrico Ashton, in compagnia di Raimondo Bidebent, cappellano di Lammermoor ed educatore della giovane sorella di Enrico, Lucia. Enrico descrive i rovesci della fortuna che lo hanno portato in cattive acque. Solo il matrimonio di Lucia con Lord Arturo Buklaw potrebbe salvarlo dalla disgrazia, ma la sorella continua a rifiutare l'offerta. Mentre Raimondo attribuisce la ritrosia della fanciulla alla recente morte della madre, Normanno li avverte che in realtà Lucia è già innamorata: uno sconosciuto la aveva infatti, tempo prima, salvata dalla furia di un toro che tentava di assalirla nel giardino. Lucia si era subito innamorata di lui e lo aveva in seguito incontrato più volte di nascosto. Normanno ha il sospetto che il misterioso uomo sia il mortale nemico di Enrico, Edgardo di Ravenswood, e tale sospetto si tramuta in certezza quando i cacciatori tornano, raccontando di avere riconosciuto proprio in Edgardo la figura precedentemente avvistata. Furioso, Lord Enrico giura di vendicarsi nei confronti del nemico.

Una fontana all'ingresso di un parco, vicino al castello di Ravenswood.

Visibilmente agitata, Lucia attende l'arrivo di Edgardo in compagnia della sua dama Alisa. Ella racconta la leggenda secondo la quale, presso quella stessa fontana, un Ravenswood aveva pugnalato la propria amata per gelosia. Lucia confida poi ad Alisa che il fantasma della donna uccisa le era apparso presso il bordo della fontana e che sembrava la stesse chiamando a sé. Alisa, vedendo nel racconto dei foschi presagi, le chiede di desistere da un amore tanto pericoloso come quello per Edgardo, ma Lucia è convinta di poter essere felice solo con lui. Giunge Edgardo, visibilmente affannato: deve partire per la Francia per una missione diplomatica. Prima di lasciare la Scozia vorrebbe tuttavia tentare di riconciliarsi con gli Ashton e chiedere, come pegno di pace, la mano di Lucia. La giovane, già preoccupata dalla notizia della sua sia pur temporanea partenza, spiega ad Edgardo che l'odio di Enrico non è ancora placato. Edgardo rammenta allora i torti subìti dalla sua famiglia per opera degli Ashton: solo l'amore per Lucia gli ha impedito di dare corso ai suoi propositi di vendetta, ma egli non ha dimenticato il giuramento fatto sulla tomba del padre. Lucia lo scongiura di pensare solo all'affetto che li lega. Edgardo le chiede allora di giurargli eterna fede e, come promessa di matrimonio, i due si scambiano gli anelli e poi si lasciano.

PARTE SECONDA - Il contratto nuziale
Atto Primo
Negli appartamenti di Lord Enrico Ashton.

Sono passati diversi mesi, durante i quali Enrico ha organizzato le nozze di Lucia con Lord Arturo Buklaw, i cui parenti sono già giunti per i festeggiamenti nel castello di Ravenswood. Enrico confida a Normanno di temere ancora il rifiuto di Lucia, ma quest'ultimo lo rassicura: l'intercettazione di tutte le lettere che i due si erano inviati, unita alla lunga assenza e ad una falsa lettera preparata per provare l'infedeltà di Edgardo dovrebbero dissipare ogni resistenza. Giunge Lucia, pallida e debole. Lei rifiuta con rabbia di accettare il nobile sposo che per lei ha scelto Arturo e ricorda il voto di fedeltà fatto a Edgardo. Enrico le fa dunque leggere la falsa lettera, di fronte alla quale Lucia rimane sconvolta. Il fratello gli annuncia la prossima rovina politica della famiglia nel caso che le nozze con Arturo non vengano celebrate: la cattolica Maria Stuarda è prossima al trono e questo significa la fine per gli Ashton e per lui stesso la scure del boia. Uscito Enrico, giunge Raimondo al quale Lucia chiede consiglio: ma anche il cappellano le dice che il lungo silenzio di Edgardo può solo essere un chiaro segno della sua infedeltà. Invocando la memoria della defunta madre e la sua lealtà verso il fratello, Raimondo le consiglia poi di piegarsi alla volontà del destino, sposando Arturo: Dio saprà ricompensarla per questo sacrificio.

Sala negli appartamenti di Lord Enrico

Nella sala preparata per il ricevimento nuziale, Arturo promette a Enrico tutto il suo appoggio.Enrico avverte il futuro sposo della fragilità e del pallore di Lucia, ma gli dice che sono dovuti alla recente scomparsa della madre. Giunge infatti Lucia, ai limiti dello smarrimento, che firma meccanicamente il documento di nozze che Enrico le porge con malcelata minaccia. Improvvisamente irrompe Edgardo, appena tornato in Scozia: Lucia è annichilita, gli astanti sono sdegnati e preoccupati. Raimondo riesce ad evitare lo scontro armato e presenta a Edgardo il contratto nuziale con la firma di Lucia: lei, ormai fuori di sé, conferma. Edgardo le rende l'anello e, riavuto indietro il proprio, lo getta a terra e lo calpesta. Maledice gli Ashton e offrendo il petto disarmato cerca invano di essere colpito dai suoi nemici, ma viene cacciato dalla sala.

Atto Secondo
Più tardi, nella torre di Wolferag.

È notte e si è scatenato un uragano: Edgardo è seduto in preda alla malinconia. Giunge Enrico Ashton che perfidamente comunica che Lucia è già stata condotta al talamo nuziale. I due si sfidano a duello: appuntamento all'alba, presso le tombe dei Ravenswood. Frattanto al castello continuano i festeggiamenti. Sopraggiunge Raimondo con una notizia sconvolgente: Lucia ha trafitto in preda alla follia il consorte e, allorché Raimondo era entrato nella camera nuziale, davanti al cadavere di Arturo la giovane gli aveva chiesto sorridendo dove fosse il suo sposo. Pallida come un fantasma, fa il suo ingresso nella sala anche Lucia: lo sguardo fisso, i movimenti scomposti ed un sorriso sono il segno della sua follia. Nel delirio ricorda gli incontri con Edgardo, l'apparizione del fantasma presso la fontana, immagina la cerimonia delle nozze nella quale si vede unita a Edgardo. Torna anche Enrico, il quale, informato dei terribili avvenimenti, vorrebbe scagliarsi su Lucia: viene trattenuto dagli invitati, mossi a pietà dalle condizioni della giovine che anch'egli infine comprende. Nella costernazione generale Lucia cade fra le braccia di Alisa e viene condotta fuori. Raimondo accusa Normanno di essere la causa di quella tragedia per la sua delazione sul presunto tradimento di Edgardo e profetizza che il sangue versato ricadrà su di lui.

Esterno del castello di Wolferag, davanti alle tombe dei Ravenswood. E' notte.

Edgardo attende Enrico Ashton per il duello: torturato dall'immagine della felicità di Lucia con il consorte, ha deciso di lasciarsi uccidere. Dal castello di Ravenswood giunge un corteo funebre, che narra a Edgardo i terribili avvenimenti della notte e l'agonia di Lucia. Edgardo vorrebbe rivederla ancora una volta, ma Raimondo giunge portando la notizia della morte della fanciulla. Sotto lo sguardo sconvolto dei presenti, Edgardo si uccide invocando per sé e Lucia, nei cieli, quell'unione che sulla terra è stata loro negata.