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La voce delle donne

Viaggiando attraverso la lirica e la prosa: le arie di alcune famose opere liriche e memorabili scene teatrali vanno a creare questo spettacolo unico nel suo genere, in cui si racconta della donna. Tutte le sfumature dell'universo femminile, dalle più gioiose alle più oscure, parlando e cantando del loro rapporto con l'amore, la famiglia, gli uomini... e se stesse. Una soprano, due attori e dal vivo: violino, flauto traverso, viola, violoncello, pianoforte.

Regia di Serena Piazza e Fabio Banfo

Con
Corinna Catelli Panza Soprano
Matilde Dondena Attrice
Daniele Giulietti Attore

Musicisti:
Bruno Tripoli – Violino
Claudio Tripoli – Flauto Traverso
Marco Varisco – Viola
Antonio Papetti – Violoncello
Andrea Zani - Pianoforte
Produzione Eventum Est

Note di regia
Lo spettacolo nasce dall'idea di coniugare, contaminandoli vicendevolmente, il mondo della lirica teatrale con quello della prosa teatrale, con una scelta di brani musicali e drammaturgici che abbiano al centro la figura della donna in tutte le sue sfaccettature, mettendola in relazione con l'amore, i sentimenti, il potere, la famiglia, la maternità, la vita e la morte.
La scelta del tema non è casuale. La donna è da sempre protagonista delle storie più belle del melodramma come della letteratura teatrale. Spesso poi la contaminazione tra prosa e lirica ha prodotto risultati eccezionali, producendo figure di donne indimenticabili e quasi archetipiche. E da sempre musica e teatro sono lo specchio dei tempi, e anche attraverso storie di fantasia, mostrano lo spirito della propria epoca. La nostra scelta dei testi e dei brani è quindi andata nella direzione molto particolare di creare attraverso di essi un percorso cronologico, che oltre ad avere il pregio di dare la possibilità al pubblico di “vivere” l'esperienza dell'evoluzione dell'estetica e del gusto, nel componimento musicale come un quello letterario, permette di osservare come, nei secoli, sia lentamente ma inesorabilmente cambiato il ruolo della donna nella società, e la percezione che si ha di essa.
Partendo con brani del repertorio Barocco di Händel e Vivaldi e della Tragedia Greca di Sofocle e Euripide, attraverso Shakespeare e Bellini, fino al 1700 di Mozart e Goldoni, in una serie di scene a quadri che intercalano brani cantati e recitati, si vuole idealmente ricostruire il cammino di liberazione della donna, da pura proprietà della famiglia e del marito, fino a essere libero e capace di autodeterminarsi, attraverso le proprie qualità, il proprio estro, la propria natura.